Proseguono le attività nell’ambito del progetto Reticulate
Gli scorsi mesi ci hanno visto impegnati in alcune attività di ricerca sul campo finalizzate a dare voce ai destinatari stessi del progetto. Persone senza dimora e famiglie vulnerabili con minori sono state intervistate per portare il loro punto di vista su quali siano le principali barriere di accesso al sistema dei servizi sociali nei 4 territori toscani coinvolti dal progetto. Adottando un’ottica propositiva, gli intervistati sono stati guidati nella formulazione di vere e proprie raccomandazioni dal basso, al fine di favorire l’abbattimento di tali barriere e orientare la strutturazione dei 4 One-stop-shop che il progetto mirava a creare.
Durante i mesi estivi i territori sono stati accompagnati in un’attiva di autovalutazione sull’effettivo recepimento delle raccomandazioni fornite dai beneficiari. L’attività ha messo in luce che, dalla fase di avvio della sperimentazione del progetto, i territori hanno compiuto uno sforzo concettuale e operativo nella direzione di rendere i One stop shop dei luoghi maggiormente inclusivi e accessibili per le fasce di popolazione più vulnerabili. Alcune delle raccomandazioni espresse dai gruppi target, inerenti in particolar modo all’ampliamento degli spazi e dei tempi di ascolto delle storie di vita e ad un più puntuale e coordinato orientamento verso le opportunità formative e lavorative del territorio, si sono rivelate degli elementi di stimolo che sembrano aver in qualche misura guidato l’impostazione del nuovo servizio. Rimane tuttavia lo spazio per affrontare con maggiore incisività delle barriere residuali nell’accesso ai One-stop-shop, legate in particolare alla capacità di affrontare le barriere linguistiche, prevedendo figure professionali destinate alla mediazione culturale, e alla predisposizione delle condizioni e degli strumenti per raccogliere in maniera strutturata le istanze e i suggerimenti in merito alla definizione dei servizi da parte dei beneficiari, dando continuità agli approcci partecipativi adottati durante le attività di ricerca.
Lo sforzo verso il recepimento delle ultime due dimensioni esaminate si colloca invece in una posizione intermedia. Sia la capacità di semplificare e fornire supporto per il disbrigo delle pratiche burocratiche che la capacità di fornire informazione in forma più comprensibile e puntuale, in alcuni territori sono indicati come ambiti di miglioramento, in altri territori rappresentano aspetti per il quale è necessario continuare ad investire sforzi e risorse.
Nei prossimi mesi è prevista la realizzazione di ulteriori attività di accompagnamento formativo ai territori, a cura di fio.PSD, IRS e con il coordinamento di Federsanità Anci Toscana, finalizzato tanto a proseguire verso l’abbattimento delle barriere all’accesso ai servizi quanto a promuovere un più attivo coinvolgimento dei beneficiari nella strutturazione di servizi, e dunque nell’accompagnamento all’adozione di approcci e tecniche partecipative.