Il progetto Housing First Roma, finanziato da Cisco e implementato in partnership dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla fio.PSD, è partito a Giugno 2019
Obiettivo del progetto è sperimentare e applicare il modello Housing First nella città di Roma, inserendo in casa, in un periodo di 4 anni, 40 persone senza dimora e/o in una situazione di grave problema abitativo
Perché in Roma
Roma è stata individuata e scelta perché nella capitale non è mai stato sperimentato un progetto HF con numeri significativi; questo a causa delle seguenti motivazioni:
- Difficoltà immobiliari: dagli anni ’70 non ci sono stati investimenti negli alloggi popolari: i costi di alloggio (acquisto e affitto) sono molto alti, specialmente se nel contesto della città
- Difficoltà istituzionali: debolezza dei servizi sociali e assistenziali (riduzione delle risorse economiche ma modelli classici di intervento); alta burocrazia
- Difficoltà sociali: alto numero di poveri, senza dimora e/o con gravi problemi abitativi; crisi delle reti di intervento della città (scarso senso della comunità)
Vai al sito Housing First Roma
Il Progetto Housing First a Roma
Il progetto vuole sperimentare e applicare il modello di Housing First a Roma, inserendo in casa, in un periodo di 4 anni, 40 persone senza dimora e/o in una situazione di grave problema abitativo (in linea con le categorie previste dalla Classificazione europea sulle gravi forme di esclusione abitativa e senzatetto, ETHOS)
Ciò avverrà seguendo gli otto principi chiave di Housing First in Europa che derivano direttamente dal modello Pathways, sviluppato dal Dr. Sam Tsemberis, a New York
Metodologia
In linea con gli otto principi chiave dell’Housing First in Europa, il progetto HFR, così come indicato dalle Linee di Indirizzo per il Contrasto alla Grave Emarginazione Adulta in Italia, sarà implementato sulla base delle seguenti condizioni preliminari:
- considerare la casa come un diritto umano e uno strumento per la cura della persona
- essere in grado di gestire l’impegno a lavorare con le persone per tutto il tempo necessario al fine dell’acquisizione di una autonomia sostenibile
- dotarsi di appartamenti liberi, in varie parti della città, (possibilmente vicino a spazi centrali e collettivi e luoghi della vita cittadina)
- tenere distinti qualsiasi tipo di trattamento (ad esempio psicologico, psichiatrico o disintossicante dall’alcool e dalle droghe) dall’abitazione (intesa come diritto all’alloggio)
- avvalersi di un gruppo di volontari non retribuiti in grado di garantire professionalità con profili diversi che, a seconda del target identificato e del tipo di approccio di intervento utilizzato (intensivo o di supporto), sia in grado di preparare un tipo di intervento integrato e trans-disciplinare
- rispetto della autodeterminazione dei soggetti coinvolti
- perseguire un approccio al recupero (cioè sostenere la persona nel recupero delle relazioni sociali con la comunità di riferimento, riassumendo un ruolo sociale, ricostruendo un senso di appartenenza)
Operatività
Il progetto HF a Roma si è dato queste linee operative:
- cercare case in grado di ospitare convivenza tra 3-4 persone perché, in base all’esperienza dei sostenitori, è attraverso la coesistenza che sono i percorsi di inclusione più efficace in Italia;
- seguire un approccio flessibile che tenga conto, nella definizione del gruppo di conviventi, delle condizioni particolari del beneficiari;
- si è scelto, nella definizione del budget, di valutare come standard il modello della convivenza tra 4 persone, con un progetto di accompagnamento e inclusione sociale di 18-24 mesi, con un impegno economico che diminuisca nel tempo, in modo che dopo 24 mesi la casa raggiunga la propria autonomia socio-economica
Da un punto di vista operativo il progetto sarà gestito da un Project Manager e da un Comitato tecnico, composto da 5 professionisti CSE e FIO.PSD con decenni di esperienza nei servizi per le persone in povertà assoluta e in particolare nel modello Housing First
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