Includere “storie di vita”

Narrazione tra marginalità e resilienza delle persone senza dimora

Il filo conduttore delle attività INCLUDO è l’intento di costruire una narrazione che restituisca voce, dignità e indipendenza a chi vive ai margini della società, spesso impregnata di pregiudizio nei confronti delle persone che vivono un’esperienza di vita senza dimora. Una narrazione che attivi un processo di consapevolezza e cambiamento, favorendo l’emergere di esperienze autentiche e vissuti che sfidano gli stereotipi, contribuendo così a una più profonda inclusione sociale e lavorativa. In questo senso, Includo mira a dare spazio a storie che, oltre a raccontare il passato, aprano anche la strada a nuove opportunità di futuro, supportando il percorso di reintegrazione e crescita personale attraverso l’acquisizione di competenze digitali e relazionali. Si è dunque scelto di utilizzare uno strumento di rilevazione che valorizzi l’impatto dell’iniziativa restituendo la complessità dei vissuti individuali e la portata dei cambiamenti generati: le storie di vita.

A partire da dicembre 2024, il gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali (DEMS) ha avviato la raccolta delle interviste biografiche – o storie di vita – come strumento centrale per l’analisi dell’impatto del progetto. L’obiettivo è indagare i momenti cruciali nella traiettoria esistenziale dei partecipanti, adottando un approccio biografico interpretativo che non si limiti a registrare i fatti, ma miri ad entrare nel cuore delle esperienze vissute, esplorando come ciascuno interpreti e reagisca alle situazioni che hanno segnato il passaggio alla vulnerabilità. Ogni intervista è un viaggio nell’intimità del racconto, un’opportunità per esplorare le emozioni e le strategie di sopravvivenza, offrendo uno sguardo autentico sui percorsi di trasformazione personale. A integrazione di questa prospettiva qualitativa, il progetto INCLUDO adotta anche una metodologia controfattuale per l’analisi d’impatto, che prevede il confronto tra i risultati dei partecipanti e quelli di un gruppo di controllo non coinvolto nelle attività progettuali. Tale combinazione metodologica permette non solo di comprendere le storie individuali nella loro complessità emotiva e relazionale, ma anche di misurare in modo rigoroso gli effetti specifici dell’intervento, distinguendoli da eventuali influenze esterne.

La traccia d’intervista si snoda in quattro fasi principali:

  1. L’inizio della storia: analisi delle esperienze di famiglia, infanzia e prime esperienze di vita;
  2. La transizione verso la marginalità: il passaggio a una condizione di esclusione sociale e le difficoltà che lo accompagnano;
  3. La vita senza dimora: le sfide quotidiane, le emozioni e le dinamiche di sopravvivenza durante il periodo di marginalità;
  4. Le esperienze di reintegrazione e le speranze future: il recupero, il reinserimento sociale e la ricerca di un nuovo senso di identità.

Il cuore di queste interviste risiede nell’analisi delle emozioni: dalla solitudine e paura nei momenti più difficili, alla speranza e fiducia nei periodi di rinascita. Questo approccio metodologico consente di comprendere come le emozioni influenzino la vita sociale e personale, portando le persone a rielaborare non solo gli eventi, ma anche le proprie percezioni di sé e degli altri. Le storie di vita raccolte non sono solo uno strumento di ricerca, ma diventano una testimonianza di resilienza e trasformazione. Grazie all’intervento di formazione digitale, i partecipanti non solo acquisiscono competenze tecniche per accedere al mercato del lavoro, ma rielaborano e costruiscono un nuovo rapporto con sé stessi, aprendo la strada a nuove opportunità di inclusione sociale.

Il processo biografico adottato nel progetto INCLUDO è un percorso di co-costruzione di significato, in cui la narrazione individuale si intreccia con le politiche di inclusione sociale e le opportunità offerte dal programma. Le storie di vita rivelano anche quegli aspetti intangibili, spesso invisibili nei dati statistici, che raccontano l’efficacia del progetto non solo in termini numerici, ma anche emotivi e sociali. Ogni intervista è un pezzo del puzzle che, nel suo insieme, disegna un quadro più ampio delle difficoltà e dei successi di chi vive ai margini, ma anche delle potenzialità di cambiamento e crescita. Le storie di resilienza e speranza sono la testimonianza concreta del cambiamento che INCLUDO sta cercando di costruire, insieme a chi partecipa attivamente alla realizzazione di questo percorso.

Le storie di vita non sono solo un semplice strumento di valutazione d’impatto, ma un’opportunità per ascoltare e comprendere profondamente il vissuto delle persone senza dimora. Esse ci ricordano che la digitalizzazione e l’inclusione sociale sono processi complessi che vanno oltre la formazione tecnica: in un mondo sempre più connesso, le emozioni, le esperienze e le relazioni sono fondamentali per realizzare una vera inclusione sociale.

 

 

INCLUDO è un progetto selezionato e sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale Impresa sociale; il soggetto responsabile è il Centro Studi – Opera Don Calabria, la fio.PSD e CIOFS sono i partner