Report di valutazione indipendente del PON Inclusione FSE 2014/2020
È stato pubblicato il Report di valutazione indipendente relativo agli interventi contro la povertà estrema finanziati dal PON Inclusione FSE 2014/2020, affidato ad Ismeri Europa su incarico del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e condotto dal gruppo di ricerca del i ricercatori del Laboratorio Percorsi di secondo welfare Chiara Agostini, Ester Bonomi, Chiara Lodi Rizzini e Giovanni Simioni
Gli obiettivi di fondo della valutazione hanno riguardato
- la capacità di spesa dei territori e la coerenza delle risorse investite con i progetti presentati
- la capacità di innovazione degli interventi in materia di povertà estrema, rispetto a target, strategie messe in campo e modalità operative previste
- gli effetti delle progettualità e le prospettive future degli interventi
Sul fronte dell’utilizzo delle risorse, nonostante le difficoltà comuni a molti territori di rendicontazione delle spese sostenute, emerge una forte differenza tra territori per quanto riguarda la capacità di utilizzo delle risorse sia PON Inclusione sia, e in misura maggiore, PO I FEAD. La quasi totalità delle Regioni più sviluppate, insieme a Comuni come Firenze, Bologna, Bergamo e Brescia hanno rendicontato percentuali di risorse più alte, rispetto a contesti più piccoli. Tuttavia, la disponibilità di un finanziamento dedicato alla grave marginalità è stato considerato dai territori un aspetto chiave nella realizzazione di interventi dedicati a questa fascia di popolazione
Considerando le persone destinatarie degli interventi, a settembre 2021 gli interventi finanziati con fondi PON Inclusione hanno raggiungo 32.502 “Persone senza tetto o colpite da esclusione abitativa”, mentre i destinatari degli interventi a valere su fondi PO I FEAD sono stati 24.833, concentrati nelle Regioni più sviluppate. I territori sono riusciti ad ampliare la platea dei destinatari degli interventi, raggiungendo sia persone senza tetto e senza casa sia fasce di popolazione più vulnerabili che vivono in sistemazioni insicure e inadeguate, a cui si aggiungono coppie e nuclei con minori. Una rete di partenariato già collaudata o la presenza di Tavoli istituzionali, un territorio circoscritto, la presenza di figure professionali specializzate hanno favorito l’aggancio di persone in grave marginalità destinatarie degli interventi. All’opposto la rigidità della classificazione ETHOS, la mancanza di residenza dei beneficiari, le differenze territoriali nella velocità e adeguatezza degli interventi e la pandemia hanno complicato sia il raggiungimento delle persone sia l’implementazione degli interventi
Grazie alle risorse messe a disposizione dal bando Avviso 4/2016, i territori hanno potuto realizzare interventi diversificati, dal rafforzamento delle strutture di accoglienza notturna, alle unità di strada, fino a progetti innovativi e alla presa in carico integrata delle persone. Molti territori infatti si sono confrontati, spesso per la prima volta, con la sperimentazione di progetti Housing First e Housing Led come strategie di intervento innovative e non emergenziali, realizzati anche grazie al percorso di accompagnamento dei territori e di formazione delle equipe multidisciplinari portato avanti da fio.PSD. Sebbene non siano mancate le difficoltà – legate alla difficoltà nel reperire gli alloggi, a problemi organizzativi interni alle amministrazioni e di coordinamento con gli altri territori, nonché di rendicontazione dei fondi e di resistenza culturale di operatori e assistenti sociali -, l’implementazione di interventi di Housing First e Housing Led ha portato ad un cambiamento radicale nella consapevolezza e conoscenza della homelessness e a fare un passo avanti per uscire dalla logica emergenziale tradizionale
I territori hanno inoltre avuto l’opportunità di consolidare o creare ex novo partenariati pubblico/privato, di utilizzare Tavoli interistituzionali già esistenti o avviati per l’occasione che hanno facilitato il confronto tra partner, mentre è stato fortemente apprezzato lo strumento della co-progettazione. Risultati minori sono stati raggiunti sul fronte dell’integrazione sociosanitaria
L’Avviso 4/2016 ha dunque rappresentato un’opportunità importante per la promozione di una maggiore consapevolezza circa la complessità della homelessness, per lo sviluppo di servizi innovativi e non emergenziali, come i progetti di Housing Led e Housing First, accompagnati da una presa in carico complessa della persona, e dell’importanza di reti di partenariato pubblico/privato e di strumenti efficaci come la coprogettazione