Povertà energetica e cambiamento climatico: una sfida per i servizi all’homelessness

L’aumento senza precedenti dei costi dell’energia, riscontrato negli ultimi anni e acuito dalla crisi ucraina, sta avendo notevoli conseguenze sulla situazione economica e sociale del Paese. La povertà energetica (definita come la difficoltà o impossibilità da parte di famiglie o individui di procurarsi un paniere minimo di beni e servizi energetici) rappresenta un’emergenza sempre più pressante e pone il rischio di aggravare il disagio sociale, economico e abitativo di famiglie e individui. La programmazione nazionale e europea pone attenzione e risorse sul tema dell’indipendenza ed efficientamento energetico, ma se non adeguatamente compensati questi interventi rischiano di avere un elevato costo sociale per i gruppi più vulnerabili

Al tema della povertà energetica, si aggiunge quello del cambiamento climatico le cui conseguenze sono già ampiamente visibili sull’ambiente e su alcune popolazioni

Ad Agosto 2022, abbiamo sottoposto un questionario ai soci fio.PSD al fine di investigare in che modo l’aumento dei costi dell’energia e le conseguenze del cambiamento climatico stiano impattando sulle organizzazioni e sulle persone che si rivolgono ad esse, e per comprendere meglio le esigenze delle organizzazioni. I risultati di questo lavoro sono stati inoltre condivisi con la Federazione Europa degli organismi che lavorano con le persone senza dimora (FEANTSA) al fine di elaborare risposte alle sfide attuali e che ci attendono nei prossimi anni

 

Come impatta l’aumento dei costi energetici sulla attività delle organizzazioni?

Nell’ultimo anno, i rincari dei costi energetici hanno pesato, spesso in maniera notevole, sui bilanci delle organizzazioni: metà delle organizzazioni stimano infatti che l’importo delle proprie bollette sia aumentato di oltre il 30% arrivando in alcuni caso al raddoppio dei costi. Se per molti enti questi aumenti non hanno prodotto effetti rilevanti sull’organizzazione ed attuazione dei propri servizi, in alcuni casi la maggior spesa per consumi energetici è diventata la seconda voce dei costi di bilancio, subito dopo i costi di personale. Ciò si è tradotto nel ridimensionamento di alcuni servizi (in particolare servizi a bassa soglia, come docce e lavanderia, e aumento dei costi di gestione di appartamenti) ponendo una questione di sostenibilità di questi servizi, a discapito dei beneficiari

Per far fronte a questa situazione gli organismi stanno mettendo in atto alcune strategie, prevedendo o implementando ristrutturazioni per l’efficientamento energetico delle proprie strutture o promuovendo comportamenti di consumo consapevoli quali mitigare l’uso di aria condizionata ed evitare lo spreco alimentare. Fra coloro che gestiscono alloggi nella logica dell’Housing first, 13 organizzazioni intendono promuovere l’efficientamento energetico degli alloggi e 1 ente sta già implementando tale intervento

Una piccola parte delle organizzazioni intervistate già dispone di servizi dedicati al tema della povertà energetica, mentre altre 7 organizzazioni dichiarano di voler attivare nel prossimo futuro servizi rivolti al tema. I servizi offerti, erogati tramite sportelli e centri di ascolto, prendono principalmente la forma di contributi economici per il pagamento delle utenze domestiche e piani di rientro per i debiti dovuti a situazioni di morosità, ma anche in alcuni casi incontri informativi sul tema dei consumi energetici consapevoli in collaborazione con organismi di settore

Un tema in parte collegato al fenomeno della povertà energetica è quello dei cambiamenti climatici. Se da una parte le organizzazioni dichiarano che la gestione delle proprie attività non ha subìto ripercussioni collegate agli esiti dei cambiamenti climatici, dall’altra alcune organizzazioni riscontrano alcune problematiche legate sia al funzionamento dei servizi che alle condizioni di vita dei beneficiari (vedi di seguito). 6 di esse dichiarano inoltre anche che sempre più spesso nei propri servizi vengono accolti i cosiddetti rifugiati climatici, ovvero persone costrette a lasciare il proprio Paese a causa dei cambiamenti climatici in corso

 

Come la povertà energica e i cambiamenti climatici impattano sui beneficiari dei servizi?

L’aumento dei costi energetici e gli esiti dei cambiamenti climatici stanno producendo i primi severi impatti sulle persone in condizioni di povertà e senza dimora

14 degli enti intervistati dichiarano di aver riscontrato un aumento del numero di persone che si rivolgono ai propri servizi (in particolare servizi per l’igiene personale, lavanderia e contributi economici per bollette o pagamento degli affitti e spese mediche), e la grande maggioranza di questi ritiene che tale aumento dei beneficiari possa essere collegato, in piccola o in larga parte, all’incremento dei costi dell’energia. Ciò potrebbe voler dire che le difficoltà economiche o la difficoltà a sostenere il costo delle utenze domestiche stiano trascinando sempre più individui o nuclei familiari in povertà, fino al rischio di perdere la casa e scivolare nell’homelessness

Gli effetti del cambiamento climatico, e in particolare le ondate di caldo nel periodo estivo, stanno impattando in misura notevole sulle condizioni di vita delle persone senza dimora. L’estate sta diventato un periodo critico per chi vive in strada tanto quanto il periodo inverale, portando alcuni enti parlare di vera e propria “emergenza caldo” che insieme all’ “emergenza freddo” si protraggano per periodi sempre più lunghi. In questo periodo alcune organizzazioni riscontrano maggiori accessi ai servizi di accoglienza diurna e un peggioramento delle condizioni di salute e delle condizioni igieniche delle persone senza dimora, ma anche un peggioramento delle condizioni in cui versano i servizi di accoglienza notturna. Inoltre a fronte di una maggiore richiesta dei servizi di docce e lavanderia, in certi contesti sorgono problemi di accesso all’acqua

 

Riflessioni conclusive

Come scritto nella lettera aperta ai leader dei principali partiti in vista delle elezioni del 25 settembre 2022, fio.PSD ha posto all’attenzione dei decisori politici che la povertà energetica è uno dei principali temi da attenzionare con un impegno esplicito e concreto

Se da una parte le difficoltà economiche delle organizzazioni che accolgono persone senza dimora e persone in stato di povertà, causate dell’aumento dei costi energetici, stanno talvolta portando a un ridimensionamento dei propri servizi, gli effetti della diffusione della povertà energetica e degli impatti dei cambiamenti climatici sulle popolazioni più fragili ed emarginate sono già evidenti in alcuni contesti

Nella lettera aperta sono già state evidenziati alcuni suggerimenti e possibili soluzioni per fronteggiare tali difficoltà, che appare opportuno riportare di seguito:

  • Supportare le organizzazioni di terzo settore che erogano servizi ai più bisognosi nel sostenere gli aumenti dei costi energetici affinché non vengano penalizzati i servizi offerti
  • Garantire a nuclei familiari e singoli in condizione di povertà e senza dimora l’accesso a risorse energetiche adeguate ad assicurare condizioni di vita sane e dignitose
  • Supportare le persone in condizioni di povertà e marginalità nel pagamento delle utenze domestiche e promuovere l’educazione a consumi energetici consapevoli
  • Allineare l’obiettivo della rigenerazione ed efficientamento energetico con quello dell’inclusione sociale, ovvero investire in programmi energetici che tengano conto dell’impatto sociale generato. Questi programmi devono avere come target prioritario anche le persone in disagio economico e abitativo ponendo garanzie che tutelino le persone povere e vulnerabili dall’aumento dei costi delle case associato all’azione di rinnovamento energetico