Reddito di Cittadinanza: requisiti fuori portata
Con l’attuale Reddito di Cittadinanza requisiti off limits che tagliano fuori le persone senza dimora
I requisiti per il Reddito di Cittadinanza sono troppo difficili da raggiungere affinché le persone senza dimora possano accedervi.
Se l’intento del legislatore era prevedere una misura di sostegno per i più poveri, con il testo di legge dell’attuale Reddito di Cittadinanza i requisiti necessari per accedervi non lo permettono realmente.
La legge sul Reddito di Cittadinanza
Il decreto legge del 28 gennaio 2019, n. 4 (Gazzetta ufficiale) ha introdotto nel sistema di welfare italiano il Reddito di Cittadinanza, in sostituzione del Reddito di Inclusione.
Il testo recita all’art. 1 “quale misura fondamentale di politica attiva del lavoro a garanzia del diritto al lavoro, di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, nonché diretta a favorire il diritto all’informazione, all’istruzione, alla formazione e alla cultura attraverso politiche volte al sostegno economico e all’inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro”.
Requisiti critici nella legge sul Reddito di Cittadinanza
Nonostante i principi ispiratori nascano da buoni sentimenti, nella pratica vediamo che per presentare domanda per il Reddito di Cittadinanza requisito importante è la residenza, criterio decisamente critico per gli emarginati. Proprio questo infatti rappresenta uno dei punti più difficilmente applicabili ai senza dimora; ecco perché fio.PSD ha ritenuto necessario mobilitarsi sin dall’inizio presso il Parlamento.
La battaglia di fio.PSD sul Reddito di Cittadinanza
Advocacy per un Reddito di Cittadinanza con requisiti meno restrittivi
fio.PSD ha presentato in audizione in Senato il 5 febbraio 2019 e alla Camera il 6 marzo 2019 delle note per segnalare che alcuni punti del Decreto sul Reddito di Cittadinanza meritano un chiarimento.
Consapevoli che la questione della residenza è estremamente rilevante per le persone che fio.PSD vuole tutelare, le richieste presentate vertevano esattamente sull’effettiva possibilità di accesso al Reddito di Cittadinanza delle persone senza dimora. Leggi anche le Proposte di modifiche elaborate da Alleanza contro la Povertà
Perché la residenza è un requisito difficile
La Residenza richiesta per il Reddito di Cittadinanza secondo il decreto (art.2, comma 1, lettera a) deve soddisfare due criteri:
- essere posseduta da almeno10 anni
- essere posseduta consecutivamente negli ultimi 2.
Nella pratica invece capita molto spesso le persone senza dimora abbiano periodi di residenza intermittenti o che l’abbiano persa da diverso tempo. Per ovviare a tale problematica è stato istituito la possibilità della Residenza Fittizia, tuttavia solo poco più di 200 Comuni su 8.000 l’hanno deliberata ed istituita realmente. Sebbene l’elenco delle Vie Fittizie ed i comuni in cui vengono istituite sia in aumento, non si può quindi ignorare che si tratti di una misura non sufficiente per porre rimedio alla questione nell’immediato. Proprio a tale scopo fio.PSD sta effettuando una raccolta firme per permettere anche ai senza dimora di ottenere il Reddito di Cittadinanza. Per ulteriori approfondimenti: https://www.fiopsd.org/welforum-6-maggio-2019-reddito-di-cittadinanza-e-senza-dimora/
Accesso al Reddito di Cittadinanza
Il secondo punto riguarda la questione lasciata aperta dall’art.2, comma 2 del decreto, che recita “I casi di accesso alla misura di cui al comma 1 possono essere integrati, in ipotesi di eccedenza di risorse disponibili, con regolamento emanato ai sensi dell’articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sulla base di indicatori di disagio socioeconomico che riflettono le caratteristiche di multidimensionalità della povertà e tengono conto, oltre che della situazione economica, anche delle condizioni di esclusione sociale, di disabilità, di deprivazione socio-sanitaria, educativa e abitativa
Possono prevedersi anche misure non monetarie ad integrazione del Rdc, quali misure agevolative per l’utilizzo di trasporti pubblici, di sostegno alla casa, all’istruzione e alla tutela della salute”
Questo comma può rappresentare un’apertura nei confronti delle persone senza dimora, in quanto riconosce che la povertà è spesso il risultato di un complesso intreccio di problematiche che vanno oltre la mancanza di lavoro tout court
Sembra che ci sia ancora spazio per interventi integrati di supporto alle persone senza dimora potenzialmente beneficiarie del Reddito di Cittadinanza
Sostegno alla Locazione
Un terzo punto che bisogna chiarire del beneficio economico riguarda la parte di beneficio economico destinata al sostegno alla locazione (art. 3, comma 1, lettera b).
Poiché il beneficio economico previsto dal Decreto dipende anche dal bisogno abitativo e nella fattispecie dal canone di locazione, ci chiediamo: anche in assenza di abitazione locatae quindi in presenza di un bisogno abitativo estremo, la parte di beneficio economico può essere ugualmente richiesta ed utilizzata proprio per la locazione, oppure se questa parte di beneficio viene persa se al momento della richiesta di RdC tale requisito non è soddisfatto?
Attendiamo fiduciosi risposta… e aggiorneremo questa pagina non appena vi saranno novità
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