Housing Exclusion in Europe

Fondation Abbé Pierre e Feantsa hanno presentato la VII panoramica sull’Housing Exclusion in Europa

L’Osservatorio fio.PSD ha contribuito fornendo dati e analisi sulla situazione abitativa in Italia

Il rapporto presenta un quadro aggiornato sulle condizioni di vita e abitative a livello europeo e si focalizza in particolare sugli effetti della pandemia sul disagio abitativo, approfondendo le conseguenze dell’aumento del costo degli affitti e del costo della vita in Europa, nonché le conseguenze della fine delle misure di blocco degli sfratti e di protezione sociale messe in atto in alcuni Paesi durante la pandemia

La pandemia e la conseguente recessione economica hanno certamente aggravato le condizioni di vita delle famiglie a basso reddito e sotto la soglia di povertà, con il risultato che l’8,3% delle famiglie europee risulta in arretrato con i pagamenti di affitti e mutui. La situazione economica delle famiglie è ulteriormente peggiorata a causa dell’incremento del costo degli affitti e del costo dell’energia avvenuto tra il 2020 e il 2021, con un impatto senza precedenti sui bilanci delle famiglie

Nel 2020 in Italia il 15% delle famiglie risultavano morose nel pagamento delle utenze domestiche, con un incremento di oltre il 50% rispetto all’anno precedente. Questi dati, che saranno ulteriormente aggravanti dalla crisi energetica conseguente alla guerra in Ucraina, prefigurano per il prossimo futuro un aumento del costo della vita e un ampliamento del fenomeno della povertà energetica, che rischia di avere un impatto destabilizzante sulla vita delle persone e delle famiglie più esposte al rischio di povertà

Il tema degli sfratti appare particolarmente allarmante. Nel 2020 durante il periodo pandemico molti Stati europei, fra cui l’Italia, hanno adottato misure di emergenza per la sospensione degli sfratti, con il risultato che nel nostro Paese, tra il 2020 e il 2021, sono stati sospesi circa 70 mila sfratti pendenti. La morosità nei pagamenti delle rate dei mutui e degli affitti rappresenta la principale causa di avvio delle procedure di sfratto, pari al 90% dei 32 mila ordini convalidati

Tuttavia, con la fine delle misure emergenziali nel 2022 si prevede che la ripresa degli sfratti interesserà circa 100 mila persone, con inevitabili conseguenze sull’ampliamento delle difficoltà materiali e psicologiche delle persone coinvolte ma anche sul rischio che aumentino le persone senza dimora

Sebbene l’Italia sia fra i pochi paesi che hanno deciso di investire le risorse del PNRR su misure specifiche di contrasto all’homelessness, queste misure se non accompagnate da un impegno concreto nella prevenzione degli sfratti rischiano di non raggiungere pienamente il risultato sperato. Bisogna infatti considerare che l’aumento delle persone in condizione di disagio abitativo o delle persone senza dimora è anche il risultato di un mercato immobiliare disfunzionale, e che le soluzioni non possono prescindere da risposte di tipo strutturale, ovvero promuovere interventi di efficientamento energetico che tengano conto di criteri di giustizia sociale, investire in edilizia sociale e rendere il settore degli affitti privati più accessibile

L’esodo di milioni di rifugiati a seguito della guerra in Ucraina sta inoltre ponendo sotto pressione i servizi di accoglienza. Si pone dunque la questione di garantire la qualità e le sostenibilità del sistema dei servizi di accoglienza. Data la scarsità di soluzioni abitative adeguate, dignitose e sufficienti il rischio è di creare una sorta di concorrenza tra persone senza dimora e altri gruppi vulnerabili nel riconoscimento del diritto ad un alloggio adeguato.
Il Rapporto 2022 si conclude con alcune raccomandazioni rivolte ai decisori politici degli Stati dell’UE e alle amministrazioni nazionali e locali:

  • Nessuno dovrebbe essere sfrattato senza la garanzia di poter accedere ad un altro alloggio, diventando così una persona senza dimora, indipendentemente dallo scoppio di una pandemia e nel rispetto del diritto internazionale
  • Per rafforzare e adattare le misure di prevenzione è necessario che i dati sugli sfratti siano aggiornati e di qualità.
  • Le strategie di prevenzione degli sfratti dovrebbero includere un quadro giuridico che promuova la tutela del diritto all’alloggio per i più bisognosi, servizi specializzati per fornire consulenza legale, garanzia di un rapido ricollocamento alloggiativo e un supporto per le persone sfrattate, garanzia di una dotazione di alloggi economicamente accessibili e adeguati per le persone a basso reddito, coordinamento delle strategie locali e scambio di buone pratiche, sufficienti risorse finanziarie
  • Le strategie di prevenzione degli sfratti dovrebbero valorizzare le migliori pratiche individuate: potenziando gli aiuti finanziari, supportando l’accesso ai propri diritti da parte delle famiglie, nell’accesso ai propri diritti, proteggendo gli occupanti, contrastando la finanziarizzazione dell’edilizia abitativa
  • Elaborare strategie ambiziose e di lungo termine per contrastare lo strutturale disfunzionamento dei mercati immobiliari europei.
  • Allineare l’obiettivo del contrasto alla povertà energetica con il contrasto all’esclusione abitativa e alla grave emarginazione adulta, ovvero aumentare gli investimenti in efficientamento energetico garantendo al contempo garanzie sociali per gli occupanti
  • Utilizzare le risorse del Recovery Fund come leva per raggiungere l’obiettivo di porre fine alla homelessness
  • Rendere la Piattaforma Europea per il contrasto alla homelessness uno strumento di cambiamento nelle politiche pubbliche. La voce, i bisogni e le esperienze delle persone senza dimora devono essere messi al centro del dialogo e dell’azione